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Lo stemma dei Lampiusa.jpg

Gruppo Folclorico Lampiusa

Parre

sede: Parre  

(via Duca d'Aosta, 34C)

Presidente: Giovanni Bossetti

Ritrovo associativo: 

Ogni martedì sera in via Duca d'Aosta

339.7489728

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Certamente non si può raccontare la storia del gruppo folclorico Lampiusa senza prima parlare del costume tipico parresco.

Si, perché il gruppo folclorico Lampiusa è uno dei pochi che può vantare una tradizione vecchissima. Basti pensare che si è ipotizzato, per quanto riguarda l’origine del Costume di Parre, che esso risalga al 1630, quando, a causa della peste abbattutasi in quel periodo sulla nostra regione (e non solo, dovrebbe infatti trattarsi della peste Manzoniana portata dai lanzichenecchi), alcune donne fecero un voto per esserne preservate: “…vestirono così in modo sobrio e dignitoso…”, aspetto notato dal Vescovo Dolfin durante la sua visita pastorale a Parre il 10 giugno del 1779. Un'altra ipotesi lega la nascita del tipico costume parresco ad un analoga promessa fatta per liberarsi da una moria di greggi avvenuta nel ‘700.

Questo modo di vestirsi attirò anche l'attenzione dello storico Antonio Tiraboschi ( 1838-1883), che ne scrisse a riguardo: “ … il costume di Parre (…) si compone di tela, di mezza lana; di nastri e merletti: tutte cose comuni ma indosso ad un Parresco hanno un significato che non hanno indosso ad altri…”.

Fin dagli ultimi anni dell’ottocento, il costume di Parre viene esibito dai parresi in diversi angoli della nostra bellissima Italia.

All’inizio del 1900, i parresi con il loro tradizionale vestito hanno partecipato alla sfilata dei costumi a Bergamo, nel 1928, ad una sfilata analoga a Venezia e l'8 gennaio 1930 hanno persino partecipato alle nozze del nostro ultimo re, Umberto II° di Savoia.

Il gruppo, come è conosciuto ora, è nato agli inizi degli anni '50 dalla volontà di alcuni parresi capitanati da “Mama Tanta”. 

L’attività principale del gruppo “Lampiusa” è quella di far conoscere gli usi e costumi di una epoca passata, dedita alla pastorizia e alla dura vita della montagna.

Lo spettacolo del gruppo è infatti basato su coreografie legate al mondo del lavoro come, per esempio, il ballo del Rastel (rastrello), il ballo della Lana, il ballo del Basol (strumento in legno con ai lati due tacche per appendere i secchi di acqua o latte che in tal modo vengono portati sulle spalle) e le Laandine ( lavandaie), oltre a balli dedicati alla vita quotidiana come il Saltarel, la Girandola… e non sono da dimenticare i canti del gruppo, che parlano di storie di innamorati o di carrettieri, e gli sketch molto spiritosi, come Ol marit a ca tarde, La lèngua di fomne o Du fomne in piasa. Praticamente, sul palcoscenico, vengono rappresentati dei piccoli pezzetti di vita passata per far gustare al pubblico il sapore autentico di un tempo.

 

Oltre al classico spettacolo, il gruppo folclorico Lampiusa propone l’angolo Antico, un piccolo angolo che porta indietro nel tempo lo spettatore con la dimostrazione dei lavori di un tempo: la lavorazione della lana, la preparazione dei “scarpinòcc”, sia quelli di pezza sia il famoso raviolo parrese, la preparazione dei “Capù” ed altri lavori classici di un tempo.

È inoltre da una trentina d’anni che il gruppo si propone come organizzatore di spettacoli, di gemellaggio con gruppi nazionali e gruppi di altre nazioni, riuscendo così a mescolare il sano sapore del folclore con quello dei cibi tipici locali ed è proprio da questo connubio che è nata la ormai tradizionale “Festa del Folclore” e la “Sagra del Capù”.

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