Pasquetta: quando le uova diventano un gioco popolare
FolkNewsAPRILE2025
di Laura Fumagalli
Nella società popolare dell’Italia di Cinquant'anni fa il gioco popolare è un’occasione di incontro, di socialità, di divertimento. Si gioca prevalentemente in piazza perché è il luogo principe per stare insieme, la casa del popolo.
Le domeniche e le feste “comandate” sono i momenti privilegiati per giocare.
Protagonisti non solo i bambini, ma anche (e a volte soprattutto) gli adulti.
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Pasqua sicuramente rappresenta un momento di gioco particolarmente forte.
E allora mi sono chiesta: ci sono dei giochi particolari che venivano praticati nel periodo pasquale, magari legati all’utilizzo delle uova?
Ho fatto una veloce ricerca e il risultato è sorprendente. Ci sono tantissimi giochi tradizionali di Pasqua che implicano l’uso delle uova.
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In questo articolo cerco di riassumere quello che ho scoperto.
Vi porto quindi in un viaggio attraverso l’Italia dei giochi popolari e vi lascio anche qualche link per approfondire.
Ma prima di partire, vorrei sottolineare quello che tutti i siti autorevoli che ho consultato hanno voluto rimarcare: l’uso dell’oggetto “uovo” non è legato solo alla tradizione di Pasqua, ma anche al periodo primaverile. Le uova, infatti, sono simbolo di vita, di rinascita. Non solo: in passato avevano un forte valore economico e di scambio.

Combattimento con le uovo in una foto degli anni Cinquanta
Partiamo dal nord e dal Friuli Venezia Giulia con un gioco chiamato “Truc”, di origini antichissime, tanto che viene citato già nel XVII secolo nel volume Studia Ludiorum e in una sua raffigurazione su una tavola stampata a Venezia nel 1640. Il nome deriva probabilmente dal verbo “trucâ”, che in dialetto friulano significa colpire, sbattere.
Il campo di gioco è un’ampia conca coperta di sabbia, all’interno della quale il “Truc” prevede che ogni giocatore faccia rotolare un uovo sodo colorato. L’obiettivo è colpire l’uovo di un altro partecipante (che paga pegno perdendo l’uovo) e guadagnarsi il diritto di un secondo tiro subito. Se tutti i colpi vanno a vuoto, ricomincia il “vecjo di truc” (chi da più tempo ha l’uovo in campo).
Oggi giorno si gioca ancora in piazza a Cividale del Friuli nelle feste pasquali.
(fonte AGA - Associazione Giochi Antichi)
Per approfondire, cividale.com

Gioco del Truc
In Liguria invece venivano fatti i canestrelli: cerchietti in pastafrolla dotati di buco ove veniva posto un uovo colorato; i bimbi genovesi, reggendo solo il canestrello, organizzavano corse per i ripidi carrugi: vinceva chi arrivava al traguardo senza aver fatto cadere l’uovo.

Canestrelli liguri
A Tredozio, in provincia di Forlì, troviamo addirittura il "Palio dell’Uovo"; una serie di gare, corsa dell’uovo, battitura dell’uovo, lancio di uova fresche, e il campionato dei mangiatori di uova sode (record da battere: 19 in 3 minuti).

Uno scatto dal Palio di Tredolzio
Cambiamo regione e arriviamo nelle Marche. Ad Urbania, nella provincia di Pesaro-Urbino, a dominare le feste pasquali è il gioco “Punta e cul”.
Di cosa di tratta?
I concorrenti, dai 15 ai 20, si dispongono in cerchio. Le uova vengono sistemate a terra con un disegno a forma di “S”. Segue la “conta” per stabilire chi inizia il gioco: il fortunato sceglie il primo uovo a destra o a sinistra della fila, valutandone attentamente la consistenza. Inizia così la gara, girando in senso antiorario: vince chi, nel confronto, riesce a mantenere il suo uovo intatto battendolo contro quello del vicino. Il giocatore continua così finché il suo uovo resiste, intascando tutti quelli che riesce a rompere. Alla fine, alcuni concorrenti rifanno il gioco battendo la parte dietro e intatta dell’uovo, appunto il “cul”.
(Tratto da giocopopolare.it)

Scendiamo lungo la nostra bella penisola e arriviamo in Umbria per scoprire la gara della “Ciuccetta”. Si tratta di un’originalissima tradizione locale, proveniente forse dall’area di cultura slava. Si ritiene che a diffonderlo sia stato qualche dignitario al seguito di Mattia Corvino, re d’Ungheria, che soggiornò a Montefalco sul finire del Quattrocento. In un documento è infatti descritto un gioco simile alla Ciuccetta e sono raffigurati due dignitari di corte intenti ad eseguirlo.
Il gioco consiste in una sfida tra due contendenti muniti di uova fresche. Lo sfidante deve colpire, con la punta del suo uovo, quello dello sfidato, per romperlo senza rompere il proprio. Vince colui che con lo stesso uovo ha rotto più uova degli avversari.
La competizione è aperta a chiunque sia desideroso di “ciuccettare”, ovvero sbattere l’uno contro l’altro.
Ai giorni nostri il gioco si svolge tutti i lunedì di Pasqua nella Piazza del Comune di Montefalco.
(fonte AGA - Associazione Giochi Antichi)
Per approfondire: montefalco.it

Combattimento con le uova in una foto degli anni Cinquanta
Infine, facciamo una tappa in Molise. In questo caso non si gioca con le uova, ma voglio lo stesso riportare questo gioco perchè si pratica nel giorno di Pasquetta.
Nella zona appenninica di questa regione, dove da secoli vivono comunità di origine croata, è noto un gioco che si chiama Pljocka.
Si gioca con lastre di pietra dette appunto pljocke e l’obiettivo è di avvicinare la propria pljocka al boccino (stritj). I contendenti, divisi in squadre, e assistiti da due arbitri, giocano in un campo di 4 metri per 14. Se nel corso della sfida la pietra si rompe, si considera valida la posizione del pezzo più grande. Questo gioco è stato diffuso per opera di Agostina Piccoli, una studiosa locale che si è prodigata per far conoscere le minoranze croate in Italia.
Non si conosce l’esatta origine di questo antico gioco, si potrebbe presumere sia un antenato delle bocce essendo le regole dei due giochi molto simili tra di loro.
Nella forma popolare dilettantistica, i premi per i vincitori sono costituiti da ricompense in “natura” quali: un agnello, un prosciutto o altri prodotti gastronomici. Ma, solitamente, le squadre si riuniscono, festeggiano e consumano i premi tutti insieme (a spese dei perdenti!).
(fonte AGA - Associazione Giochi Antichi)