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1,2,3 Pirlì

FolkNewsSETTEMBRE2025

di Otello Castiglioni

Dovete immaginare che da qualche giorno dovevo intervistare Lodovico Patelli - poliedrico e multistaking personaggio e soprattutto ricercatore di giochi - su quello che è il suo progetto più grande: il Pirlì, quel gioco bergamasco antenato del più moderno flipper il cui primo esemplare fu progettato molto primo che Cristoforo Colombo iniziasse quel suo viaggio alle Indie con prima tappa a San Salvador (Centro-America).


Ci eravamo dati appuntamento per il 28 agosto sul Lago d’Endine alla Casa del Pescatore, il ristorante che la sua Cooperativa L’Innesto gestisce da molto tempo. Vi confesso che è stato un viaggio avventuroso: una giornata di continua pioggia, anche forte, per raggiungere il lago. 
Durante il pranzo, tralasciando le narrazioni delle nostre storie personali, gli ho posto le domande che mi ero preparato insieme a Laura Fumagalli, che condivide con me questa intervista.

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Qual è stata la partita di Pirlì più strana o memorabile a cui hai assistito?

Senza dubbio, la finale del campionato del 2001: l’anno in cui il Pirlì tornò alla ribalta dopo anni di silenzio. La partita si svolse alla “Festa de Fasoi” a Gaverina (BG), e fu talmente attesa che gli spalti allestiti non bastarono a contenere tutti i sostenitori dei finalisti.

Il pubblico fu lasciato assiepare ai lati del tavoliere, tanto che sembrava una folla intera a lanciare il Pirlì, spingendolo idealmente con la forza del tifo.
E proprio all’ultimo tiro, come per magia, il Pirlì fece un balzo imprevedibile, finendo dritto nel castello e abbattendo il Titola: punto della vittoria e del trionfo per il primo campione provinciale, conosciuto semplicemente come “Gigi”. Applausi, risate, entusiasmo: un momento storico e irripetibile.

Se potessi tornare indietro nel tempo, in che epoca giocheresti a Pirlì… e con chi?

Mi piacerebbe tornare nella Bergamo rinascimentale, in una vivace Piazza Vecchia, e sfidare nientemeno che Bartolomeo Colleoni, il celebre condottiero. Me lo immagino intento a far ridisegnare il tavoliere per riprodurre uno dei suoi feudi, magari con tanto di castello, convinto che così avrebbe un vantaggio strategico. Ma alla fine, nonostante le astuzie… avrebbe perso lo stesso. Con onore, certo — ma perso!

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Qual'è il trucco per vincere?

Avvolgi bene lo spago della frusta intorno al Pirlì, piazzalo dritto e deciso sulla rampa di lancio, poi chiudi gli occhi, trattieni il fiato e tira con tutta l’energia che hai. La bocca incita, i nervi restano saldi… ma lo sguardo, quello tradisce sempre il desiderio di arrivare al Titola e far suonare la campana, simbolo della conquista del castello.
Insomma, tecnica, passione e grinta non mancano — ma il vero trucco per vincere? Un pizzico di fortuna. Sempre.

Hai mai incontrato qualcuno che ha preso il Pirlì… troppo sul serio?

Altroché. In questi anni ne abbiamo visti di tutti i colori: gente che arriva con la propria trottola custodita come un cimelio, chi indossa guanti tecnici per “migliorare la spinta”, chi porta la propria frusta personale, e persino chi misura l’inclinazione del tavolo con una livella a bolla prima di giocare.

Poi ci sono quelli che spiegano strategie come se stessero allenando una squadra di Serie A… e se il punteggio non gira, danno la colpa al tavoliere, all’umidità, o persino all’energia del pubblico. Pirlì o Formula 1?

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C’è un posto assurdo o inaspettato dove sogni di portare un tavolo da Pirlì?

Sul tetto della torre più alta di San Vigilio. Immagina una partita all’alba, con la città ai nostri piedi che si risveglia piano piano e, appena alzi lo sguardo, lo spettacolo del paesaggio bergamasco che ti riempie il cuore. Un mix perfetto di romanticismo e competizione, sospesi tra cielo e terra.

C’è un proverbio, un detto o anche una frase che secondo te riassume lo spirito del Pirlì?

“Mai sprecare il primo tiro per fare una prova: la fortuna che non usi, è fortuna che perdi.”
Nel Pirlì, la paura di sbagliare è spesso il vero errore. Niente esitazioni: la calma eccessiva annoia, il coraggio di osare fin da subito è quello che fa la differenza.

C’è qualche leggenda o una diceria legata al Pirlì che ti fa ancora sorridere?

Oh sì, ce n’è una irresistibile: si racconta che il primo campione ufficiale di Pirlì perse il titolo non per un errore tecnico… ma perché venne distratto da una lucertola barcollante che attraversò il tavoliere. Pare fosse completamente stordita dai fumi alcolici che aleggiavano sul campo di gioco — un mix di sversamenti accidentali, brindisi accorati e pubblico particolarmente “coinvolto”.

Da allora, si mormora che ogni Pirlì custodisca uno “spiritello alcolico della distrazione”, pronto a confondere chi si prende troppo sul serio.

Qual è stata la reazione più buffa o tenera di un bambino che ha giocato a Pirlì per la prima volta?

Indimenticabile: un bimbo di cinque anni, dopo aver giocato senza sosta, si è precipitato dalla mamma con gli occhi che brillavano e ha esclamato a gran voce: “Mamma, mamma! Scriviamo subito la letterina a Santa Lucia, voglio che mi porti il Pirlì! Giuro che sarò bravissimo per tutta la vita!” Un momento di pura dolcezza... e anche di grande responsabilità per Santa Lucia!

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Quando possiamo giocare al Pirlì?

Ha preso il via a giugno e sta girando per le piazze della bergamasca (e non solo) la seconda edizione del torneo "Tutti in gioco!". Un torneo itinerante che vuole celebrare gioco, patrimonio ’Unesco, ma che ha anche lo scopo di riportare all’attenzione dei bergamaschi un pezzo della cultura tradizionale che alcuni hanno dimenticato.

Il Pirlì non è solo un gioco: è un momento di incontro tra le persone, un’occasione di recupero di antichi spazi ludici come piazze, oratori e bar e un momento di interazione tra generazioni.

Fino a metà novembre ancora tantissime le occasioni per partecipare al Torneo. Ecco le prossime date: 

  • 5 settembre, Oggiono (LC) – «Rock in Ora»

  • 6 settembre, Pradalunga – «Festa di Comunità»

  • 7 settembre, Cavernago – «Caverpaga»

  • 7 settembre, Scanzorosciate – «Festa del Moscato di Scanzo»

  • 19, 20 e 21 settembre, Verona – «Festival Tocatì»

  • 20 settembre, Luzzana – «Mercatino in Corte»

  • 20-21 settembre, Bergamo – «Millegradini»

  • 27 settembre, Antegnate – «Festa di San Michele Arcangelo»

  • 1 ottobre, Levate – «Festa della Pace»

  • 5 ottobre, Palosco – «Palosco e… ghera öna olta»

  • 11 e 12 ottobre, Gaverina Terme – semifinali e finali del torneo

Scopri il torneo sul sito ufficiale

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